Il debutto di Oscar
Prendete una storia vera, di un gatto che vive negli Stati Uniti in una casa di riposo per lungodegenti affetti da malattie neurologiche e che ha il “dono” di percepire quando un paziente sta per morire e allora, solo allora, resta sul letto con lui per accompagnarlo nel momento del passaggio.
Prendete una scrittrice un po’ “folle” da pensare che le storie, se raccontate nel modo giusto, siano lo strumento cognitivo ed emozionale più importante e potente per parlare ai bambini anche di temi difficili, come la vita che finisce.
Prendete due giovani e bravissime editrici, Francesca Segato e Sara Saorin di Camelozampa, che hanno creduto nella storia, ed ecco l’albo Oscar il gatto custode.
Considerate queste premesse, non vi stupirà sapere che ero molto agitata il giorno della prima presentazione di Oscar, sabato 17 ottobre. Se poi il debutto avviene pure alla Libreria dei Ragazzi di Via Tadino a Milano, fondata dal compianto Roberto Denti e vero e proprio tempio della letteratura di settore in Italia, l’ansia era davvero tanta.
Come avrebbero reagito i bambini? Avrebbero capito a fondo il senso della storia di Oscar? E i genitori? Come avrebbero accolto un libro così impegnativo narrato ai bambini?
Il pubblico è stato davvero numeroso: almeno 20 bambini e altrettante mamme e papà, e per fortuna anche diversi visi amici a darmi sostegno morale. I bambini hanno ascoltato con grande interesse e partecipazione: ci siamo messi tutti per terra in cerchio e ho letto loro la storia di Oscar, mostrando anche le splendide illustrazioni di Paolo Domeniconi.
La reazione dei bambini è stata esemplare, nonostante molti di loro fossero effettivamente un po’ più piccoli del lettore ideale di Oscar: hanno ascoltato con grande attenzione ma, soprattutto, tranquillità, anche nel momento clou in cui si capisce che Oscar sta accompagnando uno degli ospiti di Villa Speranza, dove abitano, verso il tramonto.
Alla fine del racconto, una bambina si è voluta accertare che il signore volato via dalla finestra non sarebbe più tornato, con la spontaneità che solo i bambini sanno avere, anche di fronte alle grandi domande della vita. Questo mi ha molto rincuorato, mi ha confermato che con i giusti modi a loro si può davvero raccontare molto.
Dopo Oscar ho letto loro anche il mio albo Lola e io, che parla di un altro animale speciale, questa volta una cagnolina, e si è concluso con i bambini che, con l’ausilio di carta, forbici, colla e colori hanno disegnato e raccontato il loro “animale speciale”, come io ho fatto con Oscar e Lola. I bambini si sono sbizzarriti al punto che abbiamo dovuto concludere in tutta fretta perché la libreria stava per chiudere.
E i genitori? Mentre leggevo, mi sono accorta che anche loro erano in perfetto silenzio e che hanno trattenuto il fiato quando hanno capito che cosa stavo raccontando. Forse qualcuno si è trovato spiazzato, però una mamma alla fine è venuta a complimentarsi, dicendo che avrebbe sicuramente preso “il libro del gatto” perché è proprio quello che cercava per spiegare a suo figlio che la vita, soprattutto quella delle persone anziane come i nonni, a volte finisce.
Nel complesso quindi, un bel battesimo per Oscar il gatto custode, un libro a cui sono particolarmente legata. Speriamo che sia solo l’inizio di un lungo percorso.
Per chi volesse conoscere il vero Oscar che ha ispirato il mio libro, qui c’è la sua storia.
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