Autore: AA.VV.
Anno: 2015
ISBN: 9788889684733
Casa Editrice: Mammeonline
Collana: Le Pizzicallanti
Pagine: 48
Prezzo: 12 euro
Età: dai 6 ai 12 anni
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Indice:
1. Filastrocca del giornale (Luisa Staffieri)
2. Io sono libera (Annamaria Piccione)
3. Dubbi grammaticali (Anna Baccelliere)
4. La rivoluzione delle parole (Chiara Valentina Segré)
5. Biancaneve (Giamila Yehya)
6. C’era una volta (Luisa Staffieri)
7. Verso il futuro (Flavia Rampichini)
8. Il mio genere prima di tutto (Gemma Pacella)
Quarta di copertina
Per ripristinare correttezza lessicale ed equità tra i sessi, è bene proprio partire dal rispetto della grammatica!
Da un’idea dell’Associazione Donne in Rete di Foggia, nasce un libro di racconti, filastrocche e fiabe che in maniera spontanea e non forzata mostri a bambini e bambine la naturalezza dell’uso del linguaggio di genere.
Che le donne, nei secoli, siano state poco considerate è un dato di fatto inconfutabile, ma che anche la nostra lingua le abbia ignorate e continui a ignorarle rifiutando il genere femminile, non è più accettabile.
Bisogna ripartire dalla lingua ed è necessario cominciare a parlarne a chi con la lingua ha il primo approccio: i bambini e le bambine.
Questo libro si propone di suscitare la curiosità verso argomenti apparentemente immutabili, facendo comprendere che gli strumenti per cambiare il nostro modo di parlare e pensare, rispetto al genere femminile, la lingua li possiede già, basta solo cominciare a usarli correttamente.
Un inserto rivolto a insegnanti, ma non solo, contiene delle schede didattiche che spiegano i punti fondamentali dell’uso del linguaggio di genere, in modo da fornire gli strumenti per approfondire l’argomento con i/le bambini/e, accompagnando così la lettura delle filastrocche e delle fiabe/racconti.
Fiabe e filastrocche sono state scritte da note autrici di letteratura per l’infanzia.
Il progetto, sostenuto dell’Associazione Donne in Rete, è patrocinato dalla Regione Puglia, dalle Consigliere di Parità della Regione Puglia e della Provincia di Foggia, dall’Università di Foggia, dal Concorso Lingua Madre.
Se la maestra un giorno leggesse in classe la storia di una bambina che vuol fare la calciatrice, anziché il calciatore? O se la maestra desse un bel voto a una bimba che scrive nel tema che vuol fare la medica invece che il medico? E se, sul giornale del mattino, trovaste la notizia di un’ingegnera eletta sindaca della città e non sindaco? Pensereste che il mondo delle parole, come per magia, si sia capovolto, rovesciato come un calzino! O magari potreste credere a questa magia e provare a scoprire cosa succede quando le parole calzano a pennello alla persona a cui si riferiscono… Per ripristinare correttezza lessicale e rispetto delle differenze tra i sessi è bene ripartire dall’osservanza della grammatica e dalla scelta delle parole.