Dopo la lettura di Lola e io
L’aspetto più bello e gratificante di essere una scrittrice è ascoltare le impressioni di lettori; sentire quali sono le emozioni che i miei libri hanno suscitato, che sono sempre diverse e variegate: perché le storie non sono mai solo dello scrittore, ma una volta che sono “libere” e vanno incontro al lettore, diventano anche le loro.
Queste sono le bellissime parole che mi ha scritto Valentina Sibilio e che pubblico con grande gioia, con il suo consenso naturalmente.
Valentina è una giovane mamma che si è trasferita a Londra col marito e i figli. Ci ha messo in contatto, tramite Facebook, una amica comune; ha suggerito a Valentina il mio albo Lola e io (Camelozampa edizioni), che tra l’altro a breve uscirà anche nell’edizione inglese Valentina l’ha acquistato (in italiano) e poi mi ha mandato questa mail:
Cara Chiara,
eccomi qui a scriverti, perché, dopo aver letto il tuo libro , ti avevo promesso che l’avrei fatto e non capita poi tutti i giorni di poter condividere un feedback con l’autore!
Innanzitutto, solo sfogliandolo, mi è piaciuto da subito. Non me l’aspettavo così grande, ma a me piacciono i libri grandi oltre che ai grandi libri, quelli ben illustrati, i libri per bambini dove oltre alle parole sono le immagini che ti fanno vivere dentro la storia.
I bambini sono molto attratti dalle immagini e, come in genere faccio con questo tipo di libri, mi sono accucciata tra loro due e l’ho letto.
Lola e io – ci ha raccontato molte cose, quello che colpisce è il viaggio della normalità di una vita fatta di piccole azioni speciali e per scoprire quanto quelle azioni siano speciali, dopo aver letto le ultime due pagine, bisogna tornare indietro a rileggere tutto il libro con occhi diversi.
Lola e io – non solo racconta e mostra, ma per noi ha fatto molto di più: ci ha fatto parlare, ci ha fatto riflettere, ci ha fatto emozionare, ci ha permesso di sperimentare attraverso il gioco.
Ho preso due bandane e ho bendato i ragazzi (con il loro consenso, ovviamente :-P), ho dato loro dei piccoli compiti da fare e, con qualche difficoltà e con me sempre alle loro spalle, ci sono riusciti. Ma quando hanno scoperto gli occhi hanno espresso la difficoltà non solo di fare delle cose senza vedere, ma soprattutto la difficoltà di camminare al buio. E da qui, la consapevolezza di quanto sia importante chi ti sta vicino, sia esso animale o persona, quanto sia importante la condivisione, quanto sia importante conoscere per capire.
Un bambino può sfogliarlo un libro, può leggerlo, può comprenderlo, può trarne delle ragionevoli conclusioni, può conservarlo nelle sue memorie e può recuperarne le sensazioni quando la vita gli darà occasione per farlo. E un bambino può fare tutte queste cose insieme se ha davanti un buon libro e un ambiente sereno con cui confrontarsi.
Grazie Chiara Valentina, scrivi ancora. Ora aspettiamo Oscar.
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